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giovedì 15 novembre 2007

Solfuri

Solfuri


La seconda classe della sistematica dei minerali comprende I solfuri e quei composti ad essi strettamente correlati che sono i seleniuri, i tellururi, gli arseniuri, gli antimoniuri e i bismuturi. Si tratta di composti non ossigenati che derivano dalla combinazione di vari metalli sia con elementi come zolfo, selenio e tellurio, aventi caratteristiche prevalentemente non metalliche, sia con semimetalli quali l’arsenico, l’antimonio e il bismuto. Questi ultimi tre elementi possono formare con i metalli veri e propri anche complessi notevoli di tipo intermetallico, simili alle leghe, sempre compresi nella stessa classe.
Attualmente sono conosciute circa 400 specie mineralogiche appartenenti a questa classe. Anche se un gran numero di esse si trova solo in piccolissima quantità e riveste pertanto esclusivo interesse scientifico, va ricordato che tra questi composti molti presentano enorme importanza economica. Diversi solfuri costituiscono infatti la fonte principale e spesso unica per l’ottenimento di elementi di estrema utilità e importanza industriale. Metalli quali rame, piombo, zinco, mercurio, molibdeno, argento e molti elementi rari (tellurio, selenio, germanio, iridio, ecc.) vengono ottenuti principalmente, se non esclusivamente, dalla lavorazione dei solfuri.

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