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lunedì 12 novembre 2007

Elementi Nativi - Zolfo

ZOLFO
S



Sistema: Rombico o Monoclino
Durezza: 2
Densità: 2-2,1
Sfaldatura: Difficile
Frattura: Concoide
Colore: Giallo, bruno
Colore polvere: Bianco
Lucentezza: da resinosa a grassa

Lo zolfo presenta il fenomeno del polimorfismo: la fase stabile (fino a 95°C) è rombica, per assumere forme monocline fino a 119°C, temperatura oltre la quale fonde. In natura perciò lo si trova quasi sempre nella forma rombica. Si presenta in bei cristalli con abito bipiramidale e in aggregati granulari. Il colore caratteristico del minerale puro è giallo citrino, ma può arrivare a essere quasi nero per impurità di bitume.

Caratteri diagnostici: Leggero e fragile, è un cattivo conduttore di calore, al punto che basta quello di una mano a provocare fratture interne al cristallo. Si carica di elettricità per sfregamento, fonde a bassa temperatura e brucia all’aria, emettendo vapori tossici di anidride solforosa.

Origine: Lo zolfo è un minerale caratteristico di depositi sedimentari di tipo evaporitico. Si ritiene che la sua origine sia dovuta alla dissociazione dei solfati, soprattutto del gesso (al quale generalmente è associato), a opera di particolari batteri detti “tiobatteri”. La fase monoclina si origina dalla sublimazione dell’acido solfidrico in ambiente vulcanico (solfatara).

Giacimenti e usi: Importanti depositi di zolfo si trovano in Texas e in Louisiana alla sommità di depositi evaporatici (duomi salini) sepolti sotto strati argillosi. Essendo questi depositi praticamente puri, il minerale viene estratto perforando il terreno con tubi concentrici: iniettando acqua bollente, questa fonde lo zolfo che viene pompato in superficie (metodo Frasch). Abbondante anche in Italia lungo la fascia gessoso-solfifera che contorna a est degli Appennini, soprattutto in Romagna, Marche, Calabria e Sicilia. Qui lo zolfo si trova alternato a rocce argillose, per cui l’estrazione, ora abbandonata, era molto più complessa (famose le solfatare siciliane); si utilizzava il metodo dei calcaroni, consistente nel fondere lo zolfo estratto dalle miniere e colarlo in grosse forme. Altri giacimenti si trovano in Giappone e Indonesia. In Italia i più bei cristalli di zolfo rombico provengono dalla Romagna, dalle Marche (Perticara) e dalla Sicilia, spesso associati a celestina e aragonite. Lo zolfo monoclino è stato scoperto nei Campi Flegrei e sull’isola di Vulcano. Lo zolfo è utilizzato nell’industria chimica per la produzione dei suoi composti.

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