ARGENTO
- Ag –
Argento nativo
Sistema: Cubico
Durezza: 2,5-3
Densità: 9,6-12
Sfaldatura: Assente
Frattura: Irregolare
Colore: Bianco-grigio
Colore Polvere: Grigio metallico
Lucentezza: Metallica
Raramente si presenta con le sue forme di cristallizzazione, individui cubici e ottaedrici generalmente piccoli e deformati e talvolta raggruppati in eleganti forme dendritiche. L’aspetto più comune è quello di lamine, nastri e filamenti tipicamente arricciati. Può anche presentarsi in masse di dimensioni variabili. Di aspetto tipicamente metallico, si offusca all’aria in presenza di quantità anche piccole di ozono e di idrogeno solforato.
Caratteri diagnostici: oltre che per il colore e la forma, l’argento nativo si riconosce per la solubilità in acido nitrico e perché annerisce quando viene esposto ai vapori dell’acido solfidrico. E’ il miglior conduttore di elettricità e calore.
Origine: può avere origine primaria (cioè direttamente dal magma in via di solidificazione) o per processi di riduzione di altri minerali (argentite, solforali vari, galena argentifera) che hanno allontanato gli elementi ai quali era legato.
Giacimenti: l’argento nativo rappresenta masse economicamente importanti solo a Copiapò (Cile) e a Batopilas e Guanajuato (Messico). Discrete quantità si sono osservate a Butte (Montana), Silver City (Idaho), Silver King Mine (Arizona). Un blocco di 9 quintali è stato rinvenuto a Cobalt City (Ontario, Canada). In Italia l’argento nativo è segnalato nelle miniere del Sarrabus (Sardegna), nella minera di rame di Libiola (Liguria) e a Boarezzo in Valganna (Varese).
Usi: largamente usato per la produzione di monete, vasellame, oggetti d’arte, ecc., l’argento è in massima parte ricavato come sottoprodotto della metallurgia del piombo e dello zinco. La produzione degli oggetti artistici è molto antica: i principali musei hanno dedicato all’argento sezioni specializzate.
Durezza: 2,5-3
Densità: 9,6-12
Sfaldatura: Assente
Frattura: Irregolare
Colore: Bianco-grigio
Colore Polvere: Grigio metallico
Lucentezza: Metallica
Raramente si presenta con le sue forme di cristallizzazione, individui cubici e ottaedrici generalmente piccoli e deformati e talvolta raggruppati in eleganti forme dendritiche. L’aspetto più comune è quello di lamine, nastri e filamenti tipicamente arricciati. Può anche presentarsi in masse di dimensioni variabili. Di aspetto tipicamente metallico, si offusca all’aria in presenza di quantità anche piccole di ozono e di idrogeno solforato.
Caratteri diagnostici: oltre che per il colore e la forma, l’argento nativo si riconosce per la solubilità in acido nitrico e perché annerisce quando viene esposto ai vapori dell’acido solfidrico. E’ il miglior conduttore di elettricità e calore.
Origine: può avere origine primaria (cioè direttamente dal magma in via di solidificazione) o per processi di riduzione di altri minerali (argentite, solforali vari, galena argentifera) che hanno allontanato gli elementi ai quali era legato.
Giacimenti: l’argento nativo rappresenta masse economicamente importanti solo a Copiapò (Cile) e a Batopilas e Guanajuato (Messico). Discrete quantità si sono osservate a Butte (Montana), Silver City (Idaho), Silver King Mine (Arizona). Un blocco di 9 quintali è stato rinvenuto a Cobalt City (Ontario, Canada). In Italia l’argento nativo è segnalato nelle miniere del Sarrabus (Sardegna), nella minera di rame di Libiola (Liguria) e a Boarezzo in Valganna (Varese).
Usi: largamente usato per la produzione di monete, vasellame, oggetti d’arte, ecc., l’argento è in massima parte ricavato come sottoprodotto della metallurgia del piombo e dello zinco. La produzione degli oggetti artistici è molto antica: i principali musei hanno dedicato all’argento sezioni specializzate.
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